Un racconto collettivo, una sinfonia, una testimonianza che prende le mosse dalla pandemia, ma va oltre e più a fondo per raccontare il coraggio e la forza delle donne. Ho iniziato a scrivere “I giorni del coraggio. La forza delle donne oltre la pandemia” per mettere nero su bianco un periodo storico e per restiuire spazio alla voce e alle storie di tante, troppe donne, che hanno dovuto sempre fare un passo
indietro.
Nel libro sono raccolte quindici testimonianze di donne, ricche di talento e normali al tempo stesso, che ci viaggio che va dal mondo della scuola alla fecondazione assistita, dal contrasto dei disturbi alimentari alla violenza di genere, fino ai successi di una sportiva paralimpica, passando per l’esperienza unica di un nido bilingue Lis,rivivendo le difficoltà di questi mesi con una sindaca contagiata, la mamma di due ragazzi autistici, le operatrici di una casa di riposo o di un drive in, come pure un’avvocata, la direttrice di un carcere e una grande maestra d’orchestra. Ognuna di loro porta con sè la sua esperienza professionale e personale, ma il racconto individuale diventa collettivo e tramite il filo rosso del covid tutte ci riconosciamo e troviamo confronto. La pandemia, lo sappiamo, ha avuto un volto femminile: le donne sono state in prima linea nella lotta al virus – in primis per la loro grande presenza nel lavoro di cura e assistenza socio-sanitaria – e sono anche coloro che pagano il prezzo più caro della crisi. Tutti i dati, già dallo scorso anno, ci mostrano come non solo le cessazioni di contratti hanno riguardato maggiormente le occupate, ma anche nella fase di uscita dalla crisi le donne risentono del calo di domanda nei servizi – dove sono maggiormente occupate – e in generale sono prevalentemente interessate da attivazioni a tempo determinato. Un trend che, in realtà, non ci stupisce essendo in linea con quella che è una strutturale condizione di disuguaglianza nella partecipazione al mercato del lavoro regionale e nazionale. Ma oltre a questo, il Covid-19 ha fatto luce su l’annoso tema del lavoro di cura – non retribuito – che grava sulle spalle delle donne. I genitori anziani lontani, i figli in DaD, le necessità di chi accudisce e sostiene una persona con disabilità. Alcuni dei pensieri che hanno affollato la mente e i cuori di donne che, in molti casi e con tutte le difficoltà date dal periodo storico, nel contempo hanno portato avanti la loro professione. Una fatica spesso silenziosa ma reale che durante quei mesi difficili ho intercettato quotidianamente cercando di fare la mia parte come donna delle istituzioni al servizio dei bisogni e delle necessità che ogni giorno ci venivano poste. Dietro ogni persona c’è un mondo che si apre e nel caos della crisi, tra tanti rumori e tanti ingombranti silenzi, ho voluto trovare un filo conduttore e trasformare alcune delle tante voci di donne che ho avuto l’onore di conoscere in questo viaggio della politica, in una sinfonia.
I giorni del coraggio è questo. E’ un tentativo di darci la mano, raccontarci, ritrovarci. Guardarci negli occhi e scoprire che non siamo sole. E anche fermarci e voltarci per essere sicure che ogni passo in avanti per noi sia un passo per tutte. Che ogni voce sia un coro, che ogni vittoria individuale sia collettiva e racconti della forza delle donne. Oltre la pandemia e verso il futuro.