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Il 9 aprile 1865, regnando Vittorio Emanuele II, fu istituito presso il Ministero della Marina un Ufficio Centrale Meteorologico. In virtù di questo, a far data del 1° aprile del 1866 una ventina di stazioni meteo costiere incominciarono a trasmettere a mezzo telegrafico osservazioni meteorologiche all’Ufficio, il quale creava un raccordo con le osservazioni provenienti dagli uffici centrali francesi e britannici, trasmettendolo a Genova, Livorno, Napoli, Palermo, Messina ed Ancona, dove organismi locali emettevano previsioni del tempo. Così sino all’esecuzione del Regio Decreto n. 3534 del 26 novembre 1876 che istituì il Regio Ufficio Centrale di Meteorologia, con sede presso il Collegio Romano in Roma[1].

Nell’immagine, facciata sud del Collegio Romano in una stampa dell’800. La Torre Calandrelli, ben visibile in primo piano, fu aggiunta nell’angolo sud-est del fabbricato verso la fine del XVIII sec.

 

L’Ufficio Centrale di Meteorologia provvedeva al servizio di osservazione, alla analisi sinottica dello stato del tempo, ai “presagi” (le odierne previsioni), e alla climatologia sull’intero territorio nazionale.

Quasi in contemporanea, dal 1° agosto 1880, l’Istituto Idrografico della Marina iniziò a svolgere l’utile compito di Servizio Meteorologico per la navigazione marittima[2].

Con la diffusione dell’aeroplano poi, all’inizio del XX secolo, fu subito chiara la significativa influenza delle condizioni meteorologiche sulle attività di volo. Si avvertì quindi con sempre maggiore insistenza la necessità di avere una conoscenza approfondita della struttura dell’atmosfera nella sua tridimensionalità e si cominciò a ricercare la maniera di “sondare” l’atmosfera negli strati più alti. Allo scopo fu costituito, con il Regio Decreto n. 455 del 27 febbraio 1913, il Regio Servizio Aerologico Italiano, con il compito di rilevare dati atmosferici in quota a fini aeronautici e marittimi; questo servizio era un’emanazione del Comitato Talassografico Italiano[3]. In precedenza, nel maggio del 1911, si veniva costituendo la direzione tecnica presso l’Osservatorio Aeronautico di Vigna di Valle, che divenne la “Regia Stazione Aerologica Principale”.

La sua costruzione in realtà risale al giugno del 1909, ma l’intuizione di collocare a un’altezza di 260 metri sopra il livello del mare, la struttura fu del Maggiore Maurizio Mario Moris, comandante della Brigata Fotografica del 3° Reggimento Specialisti del Genio, già dal 1905. Il militare del Regio Esercito aveva compreso il ruolo dell’assistenza meteorologica ai fini della navigazione aerea e per questo si adoperò per far istituire al più presto un Centro Aerologico Aeronautico. Il Lago di Bracciano era perfetto per le sue esperienze aerostatiche, così nel 1907 il Maggiore Moris favorì il progetto di realizzare il primo Osservatorio per lo studio dell’atmosfera, affidandolo al Tenente Attilio Cristofaro Ferrari, futuro Capo del Genio Aeronautico. Le osservazioni in atmosfera avrebbero dovuto supportare tra le altre cose anche le pionieristiche attività di volo che venivano effettuate presso il Cantiere Sperimentale per Dirigibili sulle rive del lago, oggi Aeroporto “Luigi Bourlot” e tuttora sede del Museo Storico dell’Aeronautica Militare[4].

I primi passi sul fronte meteorologico erano stati compiuti a partire dal 6 novembre 1902, data della prima esplorazione aerologica dell’atmosfera mediante palloni dotati di equipaggiamento strumentale. Un giorno storico in cui furono effettuate le registrazioni relative alla pressione, alla temperatura, nonché numerose osservazioni sulla visibilità del Sole e sulla posizione delle nuvole.

Otto anni dopo, nel maggio 1910, grazie alle insistenze del Maggiore Moris, l’Osservatorio diede avvio alla sua regolare attività e da qui può essere fatta risalire almeno idealmente l’inizio della storia del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare.

A seguito del coordinamento avvenuto nel 1911 tra i vari enti che all’epoca si occupavano di meteorologia, nel 1912 l’Osservatorio Militare di Vigna di Valle fu appunto denominato Regia Stazione Aerologica Principale giocando, negli anni successivi, un ruolo di primo piano nel Regio Servizio Aerologico Italiano, istituito ufficialmente come detto con Regio Decreto n. 455 del 27 febbraio 1913. Il 3 luglio 1913 fu stilato il regolamento per il funzionamento di una Sezione Presagi, nell’ambito dell’Ufficio Centrale di Meteorologia, che fungesse da centro coordinatore per le previsioni del tempo negli interessi dell’agricoltura e della navigazione aerea e marittima. Inizia in tal modo la storia del Servizio Meteorologico Nazionale, i cui interessi specifici “operativi” coincidevano quasi esclusivamente con quelli degli Enti militari.

Lancio di palloni pilota usati per la misurazione meteorologica – Foto Aeronautica Militare

La Grande Guerra fu il banco di prova per armi e congegni bellici d’ogni genere, purché garantissero dei vantaggi sul campo di battaglia. Pertanto, le attività per le osservazioni e le previsioni aeree e terrestri che concorrevano a determinare le migliori condizioni sul campo, assunsero grande importanza. L’esperienza del primo conflitto mondiale, portò a comprendere l’esigenza che i servizi preposti a monitoraggio delle condizioni meteorologiche in genere operassero di concerto.

Il 28 marzo del 1923 venne costituita la Regia Aeronautica come forza autonoma. Fu, quindi, fondamentale il Regio Decreto n. 3165 del 30 dicembre 1923 con all’oggetto il “Riordinamento dei Servizi di Meteorologia e Geofisica[5] attraverso il quale: si sopprimono alcuni osservatori meteorologici e geodinamici; il Regio Ufficio Centrale di Meteorologia e Geodinamica prende il nome di Regio Ufficio di Meteorologia e di Geofisica e gli osservatori meteorologici e geodinamici prendono il nome di Regi Osservatori Geofisici; i ruoli organici dell’Ufficio Centrale, degli osservatori geodinamici e di quelli di montagna prendono il nome di ruolo organico del personale addetto ai servizi di meteorologia e geofisica[6].

Il Regio Ufficio di Meteorologia, con il Regio Decreto n. 1431 del 2 luglio 1925 tuttora in vigore, fu riorganizzato su base interministeriale, come Servizio Meteorologico Nazionale “Ufficio Presagi” alle dipendenze del Commissariato per l’Aeronautica.

Il Regio Decreto trasferì l’Ufficio Presagi al Commissariato dell’Aeronautica (il cui bilancio gravava su quello del Ministero degli Esteri per sottrarlo al Ministero della Guerra, che il 30 agosto divenne Ministero autonomo). L’Ufficio assorbiva la Sezione Aerologica della Direzione Superiore del Genio e delle costruzioni Aeronautiche ed ebbe come direttore il Prof. Filippo Eredia, non militare[7]. Nel 1930 il Servizio Meteorologico fu inserito nel Ministero della Guerra e nel 1931 fu trasferito nel nuovo complesso edilizio di Palazzo Aeronautica. Il personale già in attività era civile, ma quello neoassunto era arruolato mediante concorso per la carriera militare. Dopo varie vicissitudini, tra il 1934 ed il 1938, il Servizio assunse una connotazione unitaria nell’ambito della Regia Aeronautica e inserito nell’Ufficio Centrale Telecomunicazioni Assistenza al Volo.

Con la Legge n. 900 del 19 maggio del 1939 si aveva una più massiccia militarizzazione dell’intero comparto; come conseguenza il 28 agosto 1942 l’Ufficio Centrale Telecomunicazioni Assistenza al Volo divenne Ispettorato Telecomunicazioni e Assistenza al Volo, in seno al quale operava la parte centrale del Servizio Meteorologico. La componente periferica era costituita da Uffici Meteorologici Regionali, Osservatori Scientifici Sperimentali di Meteorologia Aeronautica, Uffici Meteorologici Aeroportuali, Stazioni Meteorologiche e Posti di Informazioni Meteorologiche.

Nel 1950, con la ratifica italiana dell’adesione all’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) (in inglese World Meteorological Organization-WMO) si ufficializza il ruolo centrale del Servizio[8]. All’OMM viene richiesto di promuovere:

  • la cooperazione internazionale per stabilire una rete di stazioni, al fine di effettuare rilevamenti meteorologici e favorire lo scambio delle informazioni meteorologiche;
  • l’instaurazione ed il mantenimento dei centri di previsione meteorologica ai fini dei trasporti, dei problemi dell’acqua, dell’agricoltura e delle altre attività umane;
  • la standardizzazione dei rilevamenti meteorologici, per rendere uniformi le osservazioni;
  • la ricerca nel campo meteorologico.

Nel 1978 i centri tecnici operativi del Servizio sono stati riuniti nel Centro Nazionale di Meteorologia e Climatologia Aeronautica (CNMCA) con sede in Roma e poi in Pratica di Mare[9], nel secondo più grande aeroporto militare d’Europa, dopo quello di Ramstein in Germania. Il Centro Nazionale di Meteorologia e Climatologia Aeronautica, provvede alla raccolta, elaborazione e diffusione di dati e prodotti meteorologici (analisi, previsioni, avvisi, ecc.) su tutto il territorio nazionale.  La variazione fondamentale da Ufficio Presagi a componente fisiologica della Forza Armata impedì la nascita in Italia, a differenza degli altri Paesi europei, di una struttura meteorologica civile e il Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare ne assunse i compiti e le funzioni[10]. Si sono così consolidati e permangono i compiti a favore della comunità civile, in particolare nel settore della protezione civile e della salvaguardia delle vite umane in mare e in altri campi importanti, quali la ricerca, l’informazione, l’ambiente, i trasporti, l’agricoltura e lo sfruttamento dell’energia.

 

Vincenzo Gaglione

 

Fonti e letture per approfondimenti, non indicate nel testo:

  • Alessandro Cornacchini, Aeronautica Militare. La difesa viene dal cielo, Giunti, 2023, Firenze, pagg. 172 e ss.
  • Basilio Di Martino, Ali sulle Trincee, Ufficio Storico Aeronautica Militare, 1999, Roma.
  • Luigi Fontanelli (Col. A.A.r.a.s.), L’Ordinamento in A.M. – Strutture organizzative e strumenti ordinativi, Edizione 2007.
  • Giuseppe Pesce, Maurizio Mario Moris. Padre dell’Aeronautica Italiana, 1994, Roma.
  • Luigi Zuzzi, L’aeroscalo e la Città Giardino, in Tra Alba Longa e Roma Studi sul Territorio di Ciampino, 2008, Ciampino.

 

In rete:

  • https://web.archive.org/web/20141027181703/http://www.aeronautica.difesa.it/storiaTradizione/LaStoria/Pagine/NasceAeronauticaMilitare.aspx
  • https://www.aeronautica.difesa.it/2022/06/12/vigna-di-valle-lantico-idroscalo-celebra-i-100-anni-dalla-intitolazione-a-luigi-bourlot/
  • https://www.italia.it/it/lazio/bracciano/musei/museo-storico-aeronautica-militare
  • https://www.aeronautica.difesa.it/comunicazione/editoria/rivaeronautica/Pagine/default.aspx
  • https://www.avvenire.it/agora/pagine/alle-origini-della-meteorologia-italiana

 

[1]  Enorme complesso eretto nel periodo 1582-1584 da B. Ammannati per volere del Papa Gregorio XIII come Scuola dei Gesuiti. https://www.meteoam.it/it/cenni-storici

[2] Fondato con Regio Decreto 26 dicembre 1872, alla sua guida fu chiamato il Capitano di Fregata, Giovan Battista Magnaghi, matematico e idrografo, con il compito di eseguire il rilievo idrografico dei mari italiani e di produrre un’accurata documentazione nautica nazionale. Amedeo Benedetti, L’Istituto Idrografico della Marina, Rivista Charta Geographica, 93, ottobre 2007, pagg. 12 e ss.; Paola Presciuttini, L’Istituto Idrografico della Marina in Forte San Giorgio, I.I.M., 1995, Genova.

[3] Giovanni Francesco Lucarelli, Radici storiche del sistema delle autorità regolative indipendenti: origine e struttura del Regio comitato talassografico italiano, Rivista di storia economica, Italian Review of Economic History, 2/2011, pagg. 225-242, doi: 10.1410/35103

[4] Con i suoi 13.000 m2 di superfice espositiva è tra i più grandi al mondo, il Museo Storico dell’Aeronautica Militare Italiana di Vigna di Valle, vicino Roma, con più di 60 velivoli e numerosi cimeli, consente di ripercorrere la storia del volo militare del nostro Paese e degli uomini che ne furono i protagonisti.

[5] In virtù di questo decreto e della creazione nello stesso anno dell’Aeronautica Militare, ancora oggi sul simbolo del Servizio Meteorologico compare l’anno 1923.

[6] https://www.difesa.it/SGD-DNA/Staff/DT/ARMAEREO/Documents/24122_291.pdf

[7] L’istituendo Regio Decreto 25 febbraio 1912 n. 182, stabiliva che il Direttore scientifico non fosse un militare. L’attività della stazione, iniziava ufficialmente nel giugno 1910 nei pressi dell’idroscalo, ad un’altezza di 260 metri s.l.m. (altezza del barometro di 272,4 metri s.l.m.). Dal 1911 le osservazioni aerologiche e meteorologiche iniziarono ad essere effettuate senza soluzione di continuità, anche per effettuare assistenza alla navigazione aerea ai velivoli in decollo e atterraggio al vicino aeroporto “Luigi Bourlot” e ai velivoli in transito nello spazio aereo a nord della Capitale. Le osservazioni aerologiche andarono avanti nei primi decenni di attività dell’osservatorio meteorologico, fino a quando non venne decisa l’attivazione della nuova stazione aerologica presso l’aeroporto di Ciampino (in seguito anch’essa dismessa dopo l’avvio di Pratica di Mare). Nonostante la dismissione della stazione aerologica, i rilevamenti in Vigna di Valle proseguono ancora ai giorni nostri. Giuseppe Verde. Un osservatorio meteorologico sul lago di Bracciano, Aeronautica Militare: Ufficio Generale per la Meteorologia. Rivista di Meteorologia Aeronautica. Anno 67, n. 2 (aprile-giugno 2007): pagg. 44 e ss.

[8] Storicamente essa è una diretta discendente dall’International Meteorological Organization (IMO), fondata nel 1873. L’OMM diventa un’agenzia delle Nazioni Unite nel campo della meteorologia (sia come tempo atmosferico sia come climatico), idrologia e le relative scienze geofisiche. L’organizzazione che comprende 191 Stati membri e Territori; ha base a Ginevra (Svizzera). Attuale Presidente è dal 2019 Gerhard Adrian e il Segretario generale è Petteri Taalas, finlandese. https://www.esteri.it/it/politica-estera-e-cooperazione-allo-sviluppo/organizzazioni_internazionali/onu/

[9] https://www.meteoam.it/it/centro-meteorologia-climatologia-aerospaziale

[10]  Nel 2006, viene creato l’Ufficio generale spazio aereo e meteorologia e contestualmente viene chiuso l’Ufficio generale per la meteorologia. https://www.meteoam.it/it/notizie, cit.