Dall’ultima rilevazione dell’Ivass sull’andamento dei premi RC auto, riferita al secondo semestre 2023, viene fuori la conferma di un aumento delle polizze, in linea con gli aumenti generalizzati dei beni nell’ultimo anno.
Tutto ciò ci rende ancora più determinati nel chiedere una revisione del meccanismo del bonus malus, che ormai non offre garanzia di obiettività nella determinazione del costo della polizza obbligatoria RC auto. Sorvolando sul tema principale, che ci vede in prima linea nel proporre una riforma organica del settore, quello che salta agli occhi nell’analisi fatta dall’organo di vigilanza sulle assicurazioni è il dato relativo alla penetrazione nel mercato di quella che, comunemente, viene chiamata scatola nera.
Questi dispositivi che molte compagnie propongono in abbinamento alla polizza auto, purtroppo sono vissuti quasi esclusivamente come strumento utile a scontare il premio, con il risultato di una maggiore diffusione in quelle aree in cui la polizza è mediamente più alta.
Come associazione, da anni, siamo convinti che la telematica, debba essere utilizzata soprattutto, per aumentare la sicurezza stradale, e che la diffusione dovrebbe essere omogenea su tutto il territorio nazionale. Infatti, lo strumento telematico offerto dalle compagnie, essendo associato all’assistenza stradale e collegato ad una centrale operativa che, rilevando situazioni di pericolo ne geolocalizza i soccorsi, può salvare vite umane.
Sicuramente, quando sono state introdotte le scatole nere, avevano una funzione di deterrenza contro le frodi e anche di utilità, con particolari configurazioni, contro il furto dei veicoli, ma siamo sicuri che tali strumenti non siano ancora più importanti per la sicurezza stradale? Se vengono vissute dai consumatori come un oggetto “imposto” per avere uno sconto in polizza, continueremo a vedere il quadro che traccia l‘Ivass: diffusione massiccia nelle province in cui si paga di più.
Occorre sensibilizzare i consumatori sulle funzioni “salva vita” che la telematica può offrire, indipendentemente dall’area geografica in cui si risiede. La sensibilizzazione dei consumatori deve però passare anche dalla comunicazione che le imprese deve dare, poiché la percezione che si ha è che esse abbiano veicolato solo il messaggio relativo allo sconto in polizza, omettendo le altre funzioni importanti per il consumatore.
In base a questa considerazione ci viene il sospetto che, poiché buona parte dei costi della telematica sono a carico delle compagnie, non è che la diffusione in zone in cui la tariffa è più bassa, non convenendo alle stesse imprese, porti una certa pigrizia nel proporla? Credo che chiunque debba essere salvato in seguito a un incidente importante, indipendentemente che abiti a Napoli o ad Aosta, giusto per riprendere un raffronto tra province tanto caro all’Ivass.
Dott. Vincenzo Ferrante,
Vicepresidente Nazionale Konsumer Italia