Il libro di Angelo Picariello, “Liberiamo Moro dal caso Moro, l’eredità di un grande statista”, edito da San Paolo il 3 marzo 2025, indaga l’uomo nella sua complessità e il portato dello statista al di là della tragedia del 1978 e cerca di recuperare il valore etico, la visione complessiva, di un uomo che ha segnato la storia d’Italia.
Aldo Moro non è stato il suo rapimento, ricordo bene il giorno del suo ritrovamento, stavamo discutendo la piattaforma del Contratto del Turismo all’auditorium di via Sicilia a Roma,quando arrivò la triste notizia del ritrovamento del suo cadavere nella Renault rossa e sospendemmo i lavori.
Moro non è stato solo il protagonista di immagini televisive, spesso riproposte anche oggi, che rammentano la ferocia delle Brigate rosse.
Non è stato solo il simbolo di una tragedia, non fù solo la vittima più illustre del terrorismo rosso.
Aldo Moro è stato uno statista, considerato dai più come uno dei più grandi e incisivi che l’Italia abbia mai avuto, il suo lascito, politico e giuridico, è ancora oggi di grande attualità.
Io all’epoca,da poco arrivato a Roma dal Molise ebbi la fortuna di incontrarlo spesso a messa a Santa Maria della Scala in trastevere, o vederlo uscire dalla facoltà di Scienze politiche come un comune professore e intrattenersi a parlare con gli studenti.
Il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei e arcivescovo di Bologna ha fatto una bellissima introduzione, scrive: “Guardando a Moro, senza fermarsi ai 55 giorni della prigionia, vediamo con chiarezza di che cosa è carente oggi la politica, e non solo nel nostro Paese: c’è bisogno di una “visione” e non di un cristianesimo professato solo a parole, ma da cristiani capaci di testimoniare nei fatti”. Moro, anche per la Chiesa cattolica, oggi come ieri rappresenta il modello, lo stile a cui tendere.
Angelo Picariello non si è limitato solo ad una ricerca storica ma ha analizzato la complessità dell’uomo: “Un vero e proprio appello a liberarlo finalmente dalla prigione brigatista in cui resta rinchiuso nell’immaginario collettivo, ma questo padre della nostra Costituzione al quale probabilmente dobbiamo la tenuta delle istituzioni repubblicane in anni difficili. E forse è proprio la sua scomparsa ad averne segnato il rapido declino, fino al ciclone “Mani Pulite”, che ha chiuso definitivamente una grande fase storica”.
Picariello approfondisce il Moro giusnaturalista e scandaglia a fondo il politico democristiano e il modo di relazionarsi con la sua famiglia e con i suoi studenti, gli studi di diritto penale, il rapporto con le giovani generazioni e con i movimenti cattolici, il dialogo con la Chiesa.
Picariello, indaga, scava nella storia di quegli anni per ricostruire quali e quanti contributi abbia dato il politico Dc all’Italia in qualità di uomo di Stato.
“Liberiamo Moro dal caso Moro” si propone di fornire chiavi per la lettura della politica contemporanea, disegna infine quella che potrebbe o dovrebbe essere l’essenza della politica e lo fa con due espressioni: “etica” e “bene comune”, ed evidenzia di che cosa oggi è carente la politica:” c’è bisogno di una “visione” e di cristiani capaci di testimoniare nei fatti”.
Aldo Moro padre e protagonista assoluto della nostra Repubblica merita di esser ricordato per quel che è stato oltre che per il sacrificio della vita che questo suo impegno ha comportato.
Questo libro cerca di raccontare a chi lo ricorda poco e male e a chi non lo ha mai conosciuto: Moro e la sua famiglia, Moro giusnaturalista, Moro padre costituente, Moro penalista, Moro uomo di governo, Moro e la Contestazione, Moro in ascolto dei giovani, Moro e i nuovi movimenti, Moro Ministro degli esteri e uomo di pace, Moro antigiustizialista, Moro vittima del terrorismo e ispiratore di una seria riflessione sulla giustizia riparativa.
Chi è stato Aldo Moro, che cosa ci dice oggi quest’uomo «buono, mite, saggio, innocente e amico» come lo definì nei funerali a San Giovanni Paolo VI, che ha offerto la sua vita per tutti noi? Nel libro di Angelo Picariello più di una risposta si trova, basta leggerlo.
