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Il padre di Filippo Turetta va a trovare il figlio in prigione e qui viene registrato a dire delle frasi a giustificazione dell’ atroce atto del figlio, facendo apparire normale un’ atrocità che non lo è e che non lo può essere.

Potrebbe sembrare normale un padre che difende il figlio, seppure omicida a scapito di una vita spenta e del dolore altrui, del dolore immenso di una famiglia. Ma un comportamento che fa capire benissimo una cosa: che il pesce guasto emette fetore dalla testa.

 

Dott. Giuseppe Deiana