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Durante l’assemblea dell’Ania si è parlato della perdita di raccolta del ramo vita, dovuta ai riscatti e alla riduzione della raccolta da parte del canale bancario, e si è parlato del caso Eurovita, le cui polizze sono state collocate dalle banche, compagnia finita in amministrazione controllata.

Durante l’assemblea annuale dell’associazione delle imprese assicuratrici, non si è parlato degli unici che, grazie al lavoro quotidiano svolto con professionalità, reggono buona parte del sistema: gli intermediari assicurativi.
Reputo osceno tutto ciò e penso sia altrettanto osceno che l’organo di vigilanza del settore (Ivass) sia un’emanazione di Bankitalia.

Gli intermediari, ultima ruota del carro? Io penso siano le vere ruote del carro e si continua a non volerlo capire. Regolamenti nati dall’idea di tutelare il consumatore, hanno provocato soltanto l’aumento di carta e documentazioni da dover produrre a fronte di un contratto assicurativo; regolamenti che impongono obblighi che poi non si traducono quasi mai in una vera tutela del consumatore; riforme che pongono in capo all’Intermediario continue responsabilità e rischi patrimoniali.

Quotidianamente vi sono migliaia di professionisti che gestiscono milioni di clienti, dovendo produrre migliaia di carte, destreggiandosi nella giungla dei regolamenti di settore. E le compagnie cosa fanno? Cosa ci dice l’istituto di vigilanza? Nulla. Quando devono parlare del settore assicurativo, l’intermediario scompare dai radar. Se domani scomparissero tutti gli intermediari improvvisamente (immagino una trama da film distopico in salsa assicurativa), le compagnie fallirebbero e gli organi di vigilanza non saprebbero più chi vessare.

Neanche l’intelligenza artificiale (non c’è evento o convegno in cui non si parli dell’IA!) potrebbe sostituire il consulente assicurativo, professionisti che trainano un settore malgrado la scarsa considerazione da parte di chi “comanda” il settore. Sarà perché questo mestiere l’ho fatto per vent’anni, sarà perché per lavoro ho a che fare con gli intermediari quotidianamente, e sarà anche perché mi diverto a scrivere libri per raccontare in maniera ironica la loro attività, mi domando, anzi rivolgo questa domanda ad Ania e Ivass: perdonatemi, ma cosa vi hanno fatto di male i consulenti assicurativi?

Vincenzo Ferrante,
Vicepresidente nazionale Konsumer Italia