Nel testo della legge di Bilancio 2023 che il governo Meloni ha approvato, nella nottata del 21 novembre, al termine di un Consiglio dei ministri fiume c’è la cancellazione del reddito di cittadinanza dal primo gennaio 2024, l’innalzamento delle pensioni minime, l’aumento degli stipendi e misure per il contrasto del caro bollette.
Le novità del provvedimento sono diverse e abbracciano diversi ambiti: da quello fiscale, con l’estensione del limite di reddito entro cui godere dei vantaggi del regime forfettario, a quello assistenziale, visto che con la legge di Bilancio 2023 viene anche aumentato l’importo dell’assegno unico per le famiglie più numerose.
Il testo della legge di Bilancio 2023, dopo il via libera da parte del consiglio dei Ministri, inizierà l’iter parlamentare, con l’obiettivo di arrivare all’approvazione definitiva entro la fine dell’anno, in modo tale da scongiurare il rischio dell’esercizio provvisorio.
Il governo con questa manovra è riuscito a recuperare 32 miliardi di euro, di cui la maggior parte, 21 miliardi, vengono utilizzati per le misure in favore del contrasto al caro bollette, tra le quali ad esempio figura l’estensione del bonus sociale per le famiglie con un Isee inferiore a 15 mila euro.
La flat tax, sarà una misura di portata limitata in quanto si rivolgerà solamente ai lavoratori autonomi, idem la nuova rottamazione che porterà alla cancellazione delle cartelle sotto i 1.000 euro, cassata la proposta della Lega di riconoscere un bonus del valore di 20.000 euro per coloro che si sposano, in chiesa o al Comune.
Il diktat del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti ,ha frenato le fantasie di qualcuno e ha fatto in modo che; qualsiasi intervento, salvo le misure volte a contrastare il caro bollette, dovrà essere finanziato recuperando le risorse dallo stesso settore, per questo motivo ci dovrebbe essere una stretta per la rivalutazione delle pensioni, dal valore di 800.000 euro, così da finanziarne la riforma del 102.
Le novità presenti della legge di Bilancio 2023, che potrà essere modificata durante il suo percorso in Parlamento:
il caro energia resta una priorità, nonostante un primo passo sia stato fatto con la riattivazione delle trivelle nell’Adriatico, circa 21 miliardi di euro saranno dedicati a tale capitolo, a fronte del quale ci dovrebbe essere anche una revisione della tassa sugli extraprofitti.
In questi giorni il ministero dell’Economia è al lavoro per rivedere la tassa extraprofitti, già nel 2023, portando l’attuale aliquota del 25% ad almeno il 33%, come previsto dal Regolamento dell’Unione Europea, non è da escludere un aumento fino al 40%, anche perché nel frattempo in sostegno del Governo è intervenuto il Tar del Lazio che proprio in questi giorni ha ritenuto inammissibili i ricorsi proposti dalle aziende energetiche contro l’atto con cui l’Agenzia delle Entrate le obbligava al pagamento del contributo straordinario. Il tutto servirà a finanziare gli aiuti per famiglie e imprese.
Confermato, ma ridotto, lo sconto sulla benzina, dal 1° dicembre, lo sconto sui prezzi dei carburanti quasi si dimezza, visto che le accise sulla benzina passeranno a 578,40 euro fino al 31 dicembre 2022, mentre quelle su oli da gas o gasolio usato come carburante, quale ad esempio il diesel, passeranno, sempre a 467,40 euro per mille litri. Ciò significa che ci sarà uno sconto al distributore che passerà da 30,5 a 18,3 centesimi.
Colpo di spugna al reddito di cittadinanza, dove alla fine potrebbe prevalere la linea dura voluta da Giorgia Meloni; la volontà del governo infatti sarebbe quella di cancellare la misura a partire dal primo gennaio 2024, per quanto riguarda il 2023, alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età) è riconosciuto il reddito nel limite massimo di 7/8 mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili, sarà obbligatorio un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale; in caso di mancata partecipazione decade il beneficio del reddito, così come nel caso in cui si rifiuti la prima offerta congrua.
Nel frattempo, però, è prevista l’estensione della platea dei percettori della carta acquisti, strumento che viene caricato ogni due mesi del valore di 80 euro da poter spendere solamente per alcuni beni e solamente negli esercizi commerciali che hanno aderito all’iniziativa.
Il limite Isee entro cui richiedere la carta acquisti, o social card, dovrebbe essere portato a 20.000 euro.
Il governo Meloni ha deciso di confermare lo sgravio contributivo del 2% già introdotto da Mario Draghi, rivolto esclusivamente a coloro che hanno un reddito annuo inferiore a 35.000 euro (2.692 euro al mese).
Il suddetto sgravio doveva essere in vigore solamente per il 2022, salvo poi ritornare a un’aliquota contributiva piena, pari al 9,19% per i lavoratori dipendenti del settore privato. Il rischio, quindi, era di avere stipendi più bassi nel 2023 rispetto al 2022. Non sarà così, in quanto con la legge di Bilancio 2023 vengono stanziate le risorse per la conferma di tale sgravio.
ci sarà un aumento di stipendio per coloro che hanno un reddito inferiore a 20.000 euro, 1.538 euro al mese. Per questi, lo sgravio contributivo verrà portato dall’attuale 2% a un più favorevole 3%, con un risparmio fino a 15 euro in più al mese.
aumentare la misura complessiva dello sgravio al 5%, di cui due terzi saranno applicati sull’aliquota a carico del dipendente e un terzo su quella a carico dell’azienda.
Con la legge di Bilancio 2023 verrà finanziata una nuova pace fiscale ci sarà la cancellazione delle mini cartelle con importo fino a 1.000 euro (fino al 2015).
La sanzione sarà del 5% per le cartelle ricevute tra il primo gennaio 2020 e il 30 giugno 2022, con una definizione agevolata mediante rottamazione o saldo e stralcio con la possibilità di una rateizzazione fino a 5 anni.
ll ministero dell’Economia sta valutando di cancellare le sanzioni comminate a coloro che pur avendo presentato regolarmente la dichiarazione dei redditi non sono stati in grado, specialmente a causa delle difficoltà scaturite dallo scoppio della pandemia, di versare tutte le tasse dovute entro il termine previsto.
Il governo si limiterà ad innalzare la soglia dei 65 mila euro entro cui oggi chi ha partita Iva può rientrare nel regime forfettario; per il momento l’incremento sarà fino alla soglia degli 85 mila euro, ma in futuro si punta ad arrivare fino a 100 mila euro.
Introduzione per i lavoratori autonomi di una flat tax incrementale al 15% con una franchigia del 5% e un tetto massimo di 40.000 euro.
L’Agenzia delle Entrate ha equiparato le valute virtuali a quelle estere, assoggettandole con conversioni dell’imposta del 26%, con la legge di Bilancio potrebbe essere definito un quadro normativo ad hoc, con un’imposta ben definita.
Novità anche sul fronte pensioni, vista l’introduzione di una nuova misura di flessibilità: chiamata quota 103, consentirà l’accesso alla pensione all’età di 62 anni, a patto di aver maturato almeno 41 anni di contributi. Il provvedimento avrà durata per il solo 2023.
Conferma dell’Ape sociale, come pure l’estensione della platea delle beneficiarie di Opzione donna.
Aumento delle pensioni minime fino a 600 euro, queste misure verranno finanziate con una stretta della rivalutazione delle pensioni, che potrebbe essere ridotta fino al 50% sopra le quattro volte il trattamento minimo (ossia circa 2.700 euro).
Nella legge di Bilancio 2023 ci sarà il taglio dell’Iva per alcuni prodotti: dal 22 al 5% sui prodotti di prima necessità per l’infanzia come pannolini, biberon e omogeneizzati.
Saltata la possibilità di un azzeramento dell’Iva su pane, pasta e latte, se non altro per le polemiche sorte a riguardo.
Approvato un miglioramento del sistema di calcolo dell’assegno unico per figli a carico. Saltata, almeno per il 2023, la possibilità di passare dall’Isee al quoziente familiare, il prossimo anno dovrebbe esserci:
Aumento di 100 euro della maggiorazione riconosciuta per il quarto figlio;
Introduzione di una maggiorazione di 100 euro in caso di parto gemellare, la quale verrà riconosciuta fino al compimento dei 3 anni;
Si cercano anche fondi per poter rendere strutturale il finanziamento dei centri estivi.
Saltato con il Decreto aiuti bis, il limite contanti verrà rivisto con la legge di Bilancio 2023. Ricordiamo, infatti, che al 1° gennaio 2022 il limite sarebbe dovuto scendere a 1.000 euro, ma il governo Meloni ha altri piani: dal prossimo anno, infatti, si passerà da 2.000 a 5.000 euro.
Matteo Salvini vuole regalare all’Italia il ponte sullo Stretto di Messina entro la fine del legislatore. Un primo passo avviene con la legge di Bilancio 2023, con la quale viene riattivata la “Stretto di Messina spa”, società nata nel 1981 ma in liquidazione da 9 anni.
Alfredo Magnifico