Lettera aperta all’assessore al lavoro Regione Lazio, dottor Di Bernardino.
Signor Assessore
Ho incontrato due dei suoi valenti giovani che stanno pubblicizzando con un camper i nuovi centri per l’impiego della Regione Lazio.
Encomiabile iniziativa! Ho anche protestato con il sindaco di Monte Porzio per aver collocato il camper nel periferico piazzale Don Milani dove non passa nessuno.
Riferendomi proprio a Don Milani e alla mia lunga esperienza nel sociale (nel sindacato, nei consumatori, con le istituzioni italiane ed europee) le dico con franchezza che sono iniziative “pubblicitarie” che non producono risultati, o nella migliore delle ipotesi i risultati sono marginali, o fallimentari come lo sono stati i “navigator”.
Se in loco, ci fossero offerte di lavoro queste sarebbero già state coperte senza necessità di nuovi centri per l’impiego,
Inoltre la formazione (che mi esaltavano i due giovani del camper), se non è finalizzata a precise offerte di lavoro è solo un arricchimento di chi fa la formazione, e questo lei lo sa molto bene
Quando ero sindacalista a Milano negli uffici della Regione ho visto montagne di pratiche, fatte con la fotocopiatrice, per prendere i soldi della UE per la formazione professionale.
Mi permetto di segnalarle alcune proposte:
1° Purtroppo gran parte delle offerte di lavoro sono al di fuori del luogo dove abita un giovane disoccupato. Quindi se vogliamo, che un giovane disoccupato possa accogliere offerte di lavoro al di fuori di dove abita occorre creare le condizioni perché uno stipendio di 800-1000- euro non consente di sopravvivere al di fuori della famiglia.
Proposta: la Regione provveda a garantire al giovane un “reddito di avvio al lavoro” pari a quello di cittadinanza €800 mensili per un anno per coprire i costi relativi allo spostamento; Questo in aggiunta allo stipendio percepito gli consentirebbe di potersi sistemare in loco. È un lavoro vero e non un lavoro fittizio, sarebbe un reddito anche per la famiglia di provenienza
(Una esperienza simile fu condotta a Napoli da padre Rastrelli con il fondo per la prevenzione dell’usura).
2° Molti giovani diplomati o laureati, possono avviare attività nel manifatturiero o nei servizi (per anziani, educazione, territorio, giardinaggio, agricoltura ec), ma questo implica un rischio, e un capitale iniziale.
Anche in questi casi la Regione proponga a questi giovani, portatori di progetti concreti, per un anno un reddito di avvio al lavoro, Un reddito diciamo di garanzia al rischio, che si aggiunge al reddito dell’attività svolta.
Si preveda: una procedura semplificata per l’apertura di una partita IVA, l’esenzione per il primo anno dal presentare la rendicontazione fiscale, un prestito d’onore di 5000-10000 euro, parte a fondo perduto e parte a tasso zero rimborsabile negli anni successivi. Provvedimenti rinnovabili se i il risultato è positivo per un secondo anno.
L’Italia ha una storia di miliardi di risorse europee non spese e perdute, per mancanza di progetti. La Politica chiami quindi i giovani laureati, le Università, ad elaborare progetti concreti per il proprio territorio.
L’Unione Europea ha stanziato risorse straordinarie per dare lavoro ai giovani, non per inventare nuove strutture burocratiche, che non potendo dare un posto di lavoro, promettono altro assistenzialismo.
3° Perché non trasformare il diritto allo studio (le 150 ore di retribuite previste nei contratti) in diritto a ore retribuite per la di formazione professionali, interna all’azienda o extra azienda cosi che sia una formazione mirata effettivamente alla professionalità.
4° In un mercato del lavoro dove il lavoro precario ha una dimensione pari al lavoro tutelato, lo SMIG, un salario minimo garantito per legge è indispensabile, per tutelare i giovani. Inoltre sarebbe un deterrente verso le imprese che speculano.
Si faccia promotore con i suoi colleghi Assessori Regionali al Lavoro a sostegno di una proposta che preveda uno SMIG di almeno 8 euro l’ora con la piena applicazione del contratto nazionale di categoria entro i 12-24 mesi .
5° Proponga inoltre una norma anti raggiro/antifrode che preveda ai giovani un periodo di prova ragionevole 2-4 settimane, Trascorsi il quale, se il giovane assunto viene poi licenziato, l’impresa deve rimborsare allo stato tutte le agevolazioni di legge che ha avuto.
E’ scandaloso vedere giovani licenziati al termine del benefici di legge, e vedere l’impresa assumere un altro giovane in sostituzione per continuare il gioco speculativo.
Dato che i contratti a termine, sono lo strumento formale , che consentono queste speculazioni, prevedere ( ad esempio), che ai contratti a termine le agevolazioni si applicano al 50% rispetto ai contratti a tempo indeterminato.
Caro Assessore
Nelle politiche sulla occupazione sui i giovani ci sono alcune criticità (io li chiamo “crimini politici”) che vanno rimossi:
La prima “criticità” e la cultura dell’assistenzialismo nei confronti dei giovani. Si trasformi il reddito di cittadinanza, in reddito a sostegno per l’avvio ad un lavoro, (Per i meno giovani si pensi ad un reddito di servizio civile , così da limitare il diritto all’assistenza alle famiglie in povertà o in difficoltà)
La seconda “criticità” è il contribuire ad una illusione che con una nuova struttura, prima i Navigator oggi i Nuovi Centri dell’Impiego si possa dare un impiego ai giovani disoccupati, rinunciando a cercare proposte più concrete
Una terza “criticità” è il non garantire i giovani che la loro entrata nel mercato del lavoro debba e possa avvenire in un mercato tutelato per il salario che per i diritti.
La proliferazione di centinaia di contratti nazionali , nati per dare copertura legale a condizione di sotto salario e di sfruttamento , dovrebbe vedere una forte azione di contrasto dagli Assessori al Lavoro.
Queste sono alcuni suggerimenti che una Buona Politica dovrebbe affrontare per non essere prigioniera dell’assistenzialismo. A maggior ragione lo potrebbero fare gli Assessori Regionali che ricoprono una carica istituzionale sul lavoro.
In conclusione Assessore Di Bernardino, con le nuove risorse europee , premiamo i giovani che per un lavoro si “rimboccano le maniche “, altre strade non creano ne lavoro, ne sviluppo.
Un cordiale saluto e scusi la franchezza,
Paolo Landi
paololandi.rm@gmail.com