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Il vuoto, il peso dei ricordi da tramutare in un film dentro al cuore dove proiettarlo per sempre.
La nostalgia, rendersi conto che non ti potrò più abbracciare fisicamente e che il nostro rapporto si trasforma e tramuta in un altra dimensione sconosciuta.

Dover fare i conti che quel riferimento immenso di cultura e saggezza non è più in vita terrena.
Immaginarti dove ora sei, felice come sempre, in canottiera, ove si evinceva il tuo passato sportivo, due braccia forti sempre pronte ad accogliere e a manifestare potenza atletica, il sacco da boxe appeso nella tua palestra dello studio per insegnare che bisogna imparare a combattere che la vita va affrontata a petto e viso aperto, con coraggio, senza paura.

E tutte le massime di Totò appese nella stanza, infusioni del tuo sapere, della tua grande saggezza.
Mi hai iniziato verso il pugilato, il combattimento per farmi imparare a vincere, a sapere perdere ma fondamentalmente a lottare, a non desistere mai.
Hai capito chi ero dentro e lo hai coltivato, nutrito, portato a raccogliere importanti risultati, importanti consensi e riconoscimenti, ottenuti a testa bassa, con forza e a volte con cattiveria e la canottiera in estate è diventato il mio indumento preferito.

La mia uniforme, un immagine che mi fa sentire te, forte come te e sicuramente sempre solido nella vita come tu mi hai insegnato e radicato. Ricorderò per sempre il poster nel tuo studio che recitava: “la ricchezza non fa la felicità, figuriamoci la povertà”.

La tua splendida costruzione poetica di una saggezza infinita che diceva che un sogno non è realtà finchè non lo tocchi con le mani ma non lo toccherai mai se non ti convinci con forza e convinzione di poterlo fare.

Sei già nei miei sogni, dove ti aspetto oltre che nel mio cuore.

Dott. Giuseppe Deiana