Le festività sono ormai alle spalle, e rimane spesso una sensazione di malinconia. Sembra di non avere più tempo. Tempo per gioire, per trascorrere momenti con i propri cari, amici e parenti. La mente si proietta al futuro, al tempo che dovrà arrivare. C’è chi è riuscito a godersi questi giorni: una vacanza, il calore degli amici, o dedicandosi a una passione. Altri, invece, sentono di aver sprecato il loro tempo: un amico distante, un genitore che ha deluso, un amore che si è concluso, o la consapevolezza che qualcosa non va, che qualcuno non va.
C’è chi ha fatto un regalo senza ricevere un apprezzamento, chi ha ricevuto un pensiero che non rifletteva il proprio sentire. Forse una vacanza non è andata come sperato, o l’atmosfera delle feste non è stata all’altezza delle aspettative. Tutto questo può lasciare un senso di insoddisfazione. Ci allontaniamo dal significato autentico del Natale: la partecipazione, l’introspezione, il guardare verso gli altri. Ci concentriamo su ciò che non abbiamo ricevuto, prestando poca attenzione a ciò che non siamo riusciti a dare.
Questo crea un senso di vuoto, un disagio. Si spera che il prossimo anno sarà diverso: che saremo diversi noi, che il mondo cambierà. Ma in questa attesa, tra recriminazioni e rimpianti, il tempo scorre. E perdiamo un’altra occasione. Un altro momento di serenità. Un anno passa in fretta, e se non impariamo a gioire di ciò che abbiamo, non scopriremo mai l’arte del vivere pienamente.
Se non siamo stati capaci di dare a chi aveva bisogno di noi, di riconoscere i bisogni altrui, rischiamo di perdere ancora così, anche il prossimo Natale, e quelli a venire, rischieranno di sfuggirci. Non capiremo mai il segreto della felicità, né del Natale, né della vita stessa.
Dott. Giuseppe Deiana