La manovra finanziaria comincia l’iter parlamentare dal Senato, tra le misure della manovra, viene confermato il taglio del cuneo fiscale, l’incremento della cedolare secca, dal 21 al 26% ma solo per la seconda casa, il taglio del canone Rai e delle pensioni con la conferma di quota 103 con ritocco, al prezzo di significative penalizzazioni, l’Iva sui pannolini raddoppia dal 5 al 10%, dopo aver rischiato di arrivare al 22%.
Sulle pensioni è addirittura riuscito a fare peggio della legge Monti-Fornero, infatti, si sposta il traguardo pensionistico per tutti, ma non ci sono risposte per giovani, donne e per chi è attualmente in pensione, vengono peggiorate tutte le misure in essere: ‘quota 103’ con il ricalcolo contributivo, si allungano le finestre di uscita per pubblici e privati e si mette un tetto massimo all’assegno.
Ape sociale viene peggiorata con un incremento da 63 anni a 63 anni e 5 mesi del requisito età, escludendo circa 5 mila invalidi, car giver, disoccupati o lavoratori gravosi da questa misura.
Opzione donna, “viene totalmente azzerata, con l’aumento del requisito da 60 a 61 anni e la conferma delle condizionalità peggiorative previste lo scorso anno, questa misura sta causando la disperazione di tante lavoratrici che hanno l’esigenza di uscire dal mercato del lavoro per rispondere alla mancanza di servizi pubblici.
Sarà più difficile anche per i giovani accedere alla pensione, condannati ad attendere da 71 anni in avanti visto che aumentano la soglia di importo da raggiungere a 64 anni di età, fino a 3 volte il trattamento minimo (circa 1.600 euro nel 2024).
Ho la sensazione che il mondo del lavoro e la povera gente si ritroveranno a dover continuare a stringere la cinta, opposizione e sindacato troveranno il coraggio di opporre resistenza?
Alfredo Magnifico