I Boomer (anziani) non vanno in pensione, i Millennial 1980-1996 sono più attrezzati tecnologicamente e meno ‘costosi’ per le aziende.
La generazione X, i nati dal 1965 al 1980 vivono in un limbo, bloccati nella scalata verso l’alto e troppo esperti per un inserimento lavorativo, soprattutto meno qualificati su intelligenza artificiale e web, tanto che per loro trovare un impiego o fare carriera diventa complicato, scavalcati dai giovani, più abili tecnologicamente, schiacciati fra i Boomer (nati tra il 1946 e il 1964), che non hanno intenzione di lasciare la propria scrivania, e i Millennial (1981 al 1995), in ascesa grazie alle competenze digitali, in difficoltà tra due fuochi, senza armi sufficienti per difendersi.
Una generazione che ha superato crisi economiche e geopolitiche, dalla Guerra Fredda, alla caduta del muro di Berlino, che ha fatto della resilienza e della flessibilità i suoi punti di forza.
In tanti della generazione X vedono la propria carriera arenarsi, in caduta libera, trattati da dinosauri da Millennial e Gen Z, in quanto meno predisposti all’utilizzo delle tecnologie moderne,così, i 50enni e i 60enni di oggi, rischiano di scoprire giorno dopo giorno che le competenze acquisite negli anni risultano obsolete.
L’automazione e intelligenza artificiale stanno spingendo le aziende a concentrare le assunzioni sui giovani, considerati più capaci di tenersi al passo con i tempi e meno costosi, tanto che si parla di «generazione dimenticata».
Un’analisi spiega che i datori di lavoro tendono a etichettare i più anziani; «lenti, rigidi e poco competenti, per le donne il colpo è duplice, in quanto; «gravate anche da responsabilità familiari», l’80% dei lavoratori fra i 40 e i 65 anni è vittima di discriminazioni legate all’ età: è il dato più alto dal 2003, per ovviare al problema, c’è chi parla di voler mascherare l’anzianità tingendosi i capelli o cancellando la data di laurea dal profilo LinkedIn, i più intraprendenti invece iniziano a seguire corsi per imparare a gestire l’Ia.,
La Gen X, dal basso è incalzata da Millennial e nativi digitali, dall’alto, aggrappati alla propria posizione ben oltre l’età pensionabile,ci sono i Boomer che non lasciano spazio per avanzamenti di carriera, questo “tappo” spiega l’aumento di imprenditori e di lavoratori occasionali appartenenti alla Gen X, in cerca di una via di uscita dalla tradizionale scalata ai vertici aziendali, sempre più ardua.
Sulle spalle della Gen X pesa un duplice compito, i 50 e 60 anni si ritrovano a dover accudire i genitori anziani e, contemporaneamente, crescere i figli, non a caso si parla di «generazione sandwich».
Si è riscontrato che il 50% della Gen X accudisce un over 65 e mantiene un figlio adulto o adolescente, in un mercato saturo, Millennial e Gen Z tendono a restare più a lungo fra le mura domestiche, procrastinando così la propria indipendenza.
Se da un lato assistere all’invecchiamento di un padre o una madre risulta emotivamente difficile, guidare la crescita dei giovani oggi è non è una cosa semplice.
Alfredo Magnifico