Grande evento politico, storico, mondano. I reali d’Inghilterra fanno visita a Roma, accolti dalla nostra premier Giorgia Meloni con grande entusiasmo e preparazione a Villa Pamphilj. Poi, l’atteso discorso del sovrano a Camere riunite. Un discorso tenuto in italiano dove non sono mancate le gaffe della regina, prontamente redarguite con simpatia dal re Carlo. Gaffe dovute al posizionamento formale da tenere agli eventi in corso. Poi il discorso di re Carlo, che ha esordito con intelligenza e umiltà, scusandosi con Dante per il non perfetto italiano. Ha ribadito l’importanza dei rapporti tra lo Stato inglese e quello italiano, creando una forte empatia generale. Non sono mancati passaggi sulla guerra in Ucraina e sull’ambiente. Poi sono andati ad assistere a uno spettacolo teatrale di Shakespeare al Teatro del Mattatoio di Testaccio insieme al presidente Mattarella. Mentre la regina Camilla effettuava una visita presso la scuola Manzoni nel quartiere Appio Latino. Poi i reali si sono recati insieme all’incontro in Vaticano con Papa Francesco, dove sono stati ricevuti privatamente dal pontefice. Reciproci auguri per l’anniversario dei reali da parte di Papa Francesco e di buona e pronta guarigione da parte dei reali. E il racconto di giornate normali. Ma è proprio in questa normalità il bello da sottolineare. La regia e la conduzione di queste giornate da parte della premier italiana è stata esemplare. Pronta. Simpatica. Empatica. E rappresentativa. Accoglie i reali sfoderando il suo inglese. Il migliore io abbia mai sentito da parte di un esponente governativo non di madrelingua. Se ne facciano una ragione i detrattori della premier. Questo successo diplomatico la rende, agli occhi del mondo, ancora più simpatica e apprezzata. E se ne facciano una ragione quelli che non riescono a capire o non vogliono riconoscere i motivi di questo successo personale. Ma la vita fa capire che c’è, esiste, nella vita, chi nasce imparato. E la premier è in possesso di questo talento. La voglio ringraziare anche personalmente. Perché dimostra che le carriere si possono costruire anche dal basso, con impegno, applicazione e una profonda passione.
Dottore Giuseppe Deiana