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Gli ultimi tragici casi di femminicidio in Italia, come quelli di Ilaria Sula e Sara Campanella, hanno scosso profondamente l’opinione pubblica. Due giovani donne, uccise da uomini che avrebbero dovuto amarle e proteggerle. Questi eventi drammatici sono solo la punta dell’iceberg di un problema che affligge la nostra società: la violenza di genere. La sua forma più estrema, il femminicidio, è un atto estremo di un fenomeno che, purtroppo, non si limita a crimini così efferati. La violenza di genere si manifesta ogni giorno in modi più subdoli e meno visibili, radicati in una cultura patriarcale che minimizza il valore delle donne.

La violenza di genere non si impara a scuola, ma si respira nella quotidianità. È nelle storie in cui le donne non compaiono mai come protagoniste, nei tavoli di discussione dominati da soli uomini, nelle tradizioni familiari dove gli uomini siedono a capo tavola e le donne sono chiamate a servire. È nella convinzione che una madre debba sacrificarsi completamente per la famiglia, mentre un padre è lodato per il minimo sforzo domestico (“che bravo, ha fatto il bucato!”). È nei commenti rivolti a chi viaggia da sola, nelle decisioni prese unilateralmente dall’uomo, “perché è l’uomo di casa”.

Questi piccoli gesti quotidiani, apparentemente innocenti, alimentano il patriarcato e la disuguaglianza di genere. Fino a quando non li riconosceremo e li combatteremo, continueremo a guardare solo la superficie di un problema ben più profondo e diffuso.

La Corresponsabilità di Tutti nella Lotta alla Violenza di Genere

La violenza di genere non è solo una questione che riguarda le vittime dirette, ma è un problema collettivo, che coinvolge ognuno di noi. Non basta una manifestazione contro il femminicidio se, una volta tornati nelle nostre case, continuiamo a perpetuare mentalità e comportamenti patriarcali. Non basta insegnare alle giovani donne a riconoscere i segnali di pericolo o a difendersi: dobbiamo educare al rispetto, al consenso, all’affettività e all’emotività. È fondamentale parlare di educazione sessuale e sentimentale fin dalla giovane età, per costruire una cultura di parità e rispetto reciproco.

La violenza di genere non è un problema lontano, come dimostra il caso recente di una donna di Taranto, che ha denunciato il marito per violenze e maltrattamenti. Il marito della donna, originario del Basso Molise, ci ricorda che la violenza può colpire anche le nostre piccole comunità. Non dobbiamo mai dimenticare che il problema della violenza di genere è ovunque, anche nelle nostre città e paesi.

Il Supporto Offerto dalla Casa dei Diritti di Termoli

In questa lotta, l’Associazione “La Casa dei Diritti” di Termoli gioca un ruolo cruciale. Da anni, l’associazione è impegnata nel contrasto alla violenza di genere e nell’offrire supporto alle donne vittime di violenza. La Casa dei Diritti offre una rete di assistenza attraverso il numero verde gratuito 800.661.501, con presidi attivi presso l’Ospedale San Timoteo di Termoli e l’Ospedale Santa Croce di Magliano. È fondamentale che ogni donna sappia che non è sola e che ci sono professionisti e organizzazioni pronte a offrire aiuto e supporto in momenti di difficoltà.

L’associazione invita tutte le donne che hanno subito violenze o maltrattamenti a rivolgersi a loro, assicurando un luogo sicuro dove poter chiedere aiuto. Non è mai troppo tardi per fuggire dalla violenza: esistono soluzioni, e il supporto è a portata di mano.

La violenza di genere è un problema che riguarda tutti, e ciascuno di noi ha il compito di contribuire a costruire una società più giusta, equa e rispettosa per le donne.