Una gioventù senza identità, senza punti di riferimento, senza obiettivi.
Una gioventù precoce che brucia tutto in fretta che cerca nella materialità l’espressione della propria identità.
Ricordo da ragazzo l’emozione delle prime uscite. Io con il mio amico fabio a rincorrere le ragazze che ci piacevano per tutto il quartiere. Nell’emozione di poterle incontrare, conoscere e parlarci. Organizzavamo sempre delle feste a casa, dove poterle invitare. Mettere della musica romantica per dei balli lenti che permettevano il contatto.
La conoscenza con noi stessi, con la donna, l’emozione del contatto, perché la vita è crescere con gradualità, con i suoi tempi senza bruciare le tappe e un po’ di romanticismo che non guasta. Credere in qualcosa, spinti dal fare bella esperienza, rispettando se stessi e gli altri.
Vedo oggi una gioventù senza punti di riferimento, dove la materialità è predominante, dove i valori di una volta si sono dispersi, dove l’ansia e la confusione prevale negli animi.
Non capiscono che ogni cosa ha il suo tempo, il tempo dell’emozione del crescere, di sperimentare, di vivere ogni giorno cercando un’emozione.
Perché è in quella emozione che c’è tutto quello da ricercare. Il semplice segreto della vita. Del vivere. Cercando di migliorarsi ogni giorno.
Ma oggi i moderni giochi elettronici hanno disperso tutto questo e confinato i giovani nel perenne confronto, con gli altri, con la materialità, con la solitudine interiore, ebbene sì, si puoi stare anche con tanta gente intorno ma sentirti solo e vuoto.
Questo genera confusione, oggi i giovani non capiscono che quello che ti rimane nella vita non sono i doni materiali ma i ricordi delle emozioni che hai vissuto.
La vita è una finestra dove tutti possono guardare ma non tutti quelli che porgono lo sguardo vedono le stesse cose.
dott. Giuseppe Deiana