Sono centinaia i negozi che dopo le vacanze non hanno riaperto, i negozianti non se la sono sentita di rialzare le serrande e si sono arresi alla crisi; dal bottegaio alle grandi gioiellerie i numeri non fanno sconti, la fotografia delle vie della mondanità e dello shopping è impietosa.
La mannaia ha colpito duro: su via Nazionale delle 120 attività quasi la metà hanno abbassato la saracinesca, in via Frattina più di 20 i lucchetti sono rimasti chiusi tra alta moda, prêt-à-porter e caffè, resistono solo le catene internazionali di abbigliamento e le grandi griffe.
Il Campidoglio allarmato, brancola nel buio sembra ci sia per il 7 settembre calendarizzato un incontro tra l’assessore al commercio e alle Pari Opportunità Monica Lucarelli e le associazioni di categoria, fuffa o ricerca di una via per venire incontro alle difficoltà dei commercianti?.
Covid, lookdown, guerra, inflazione, bollette alle stelle, hanno ridotto le vie nobili della capitale come le vie; Nazionale, Condotti, Frattina, e le piazze famose nel mondo come Fontana di Trevi e Spagna, un deserto abbandonato a se stesso con in più monticelli di spazzatura abbandonata a caratterizzare negativamente una Capitale lasciata a se stessa da un’amministrazione inesistente, la situazione è destinata a peggiorare,causa, l’aumento delle materie prime nonostante i Presidenti di associazioni denunciano in coro la drammaticità della situazione;.
Lì dove c’erano tanti negozi adesso le serrande sono abbassate, tanti cartelli di affitto “Per informazioni rivolgersi al numero…” sbiaditi e consumati dal tempo o un numero di un cellulare a tutta vetrina, alcuni outlet e cambio denaro resistono insieme a sporadici internet point.
Le grandi firme della moda hanno abbandonato la passerella romana sono scomparse o ridimensionate, le piccole boutique di abbigliamento escono decimate, fanno effetto i mucchi di posta infilati ai lati della serranda o buttati per terra, resiste per i gruppi di turisti, il rito della monetina lanciata nella fontana di trevi. Almeno per ora.
Una politica attrattiva della capitale da parte di questa amministrazione rimane il sogno di mezza estate, con la previsione di un inverno buio e freddo.
Alfredo Magnifico