Il flop della patente a punti è la storia di un fallimento annunciato, pochissime le infrazioni registrate e poco più del 2% di controlli in 5 mesi, mentre si assiste a una dolorosa e insopportabile impennata di stragi di lavoratori, in troppi settori, con un aumento di morti a gennaio del +36,4% rispetto a gennaio 2024, secondo i dati INAIL.
Di fronte a tale disastro è evidente che occorre una svolta radicale che rimetta al centro il valore della formazione con investimenti di tipo strutturale: siamo pronti a un tavolo tecnico con il Governo.
L’impianto sostanzialmente sanzionatorio su cui si basa la patente a punti, come dimostrano i dati, non è servito evidentemente a risolvere il problema, visto che la curva degli incidenti mortali, dopo una lieve discesa rispetto al picco del 2021, ha ripreso a salire in maniera drammatica. “Ogni incidente rappresenta non solo una tragedia personale, ma anche un campanello d’allarme per la sicurezza nei luoghi di lavoro e per la necessità di fare politiche di prevenzione e protezione dei lavoratori e non sanzionatorie, virtuose solo per le casse dello Stato.”
I sindacati tradizionali hanno insistito sull’utilizzo dei circa 42 miliardi di euro Inail, per migliorare la sicurezza sul lavoro e sostenere progetti di formazione più efficaci, sicurezza e salute.
Ma il vero problema, che ho posto al tavolo del ministero del lavoro, come Confintesa è che bisogna porre fine ai sub appalti a cascata e alle assunzioni in nero, di lavoratori privi non solo di esperienza ma anche di qualifica, spesso provenienti dall’estero, come la cronaca implacabile dei morti sul lavoro attesta, purtroppo, con cadenza quotidiana.
Alfredo Magnifico