L’altro giorno ho immaginato che i colossi dei social network introducessero una nuova funzione: allegare ai post che scriviamo, il video che ci riprende mentre lo facciamo.
Sono certo che con questa novità, scopriremmo che i post più battaglieri e rancorosi li scriviamo, per esempio, mentre siamo in bagno. Ma voi fareste una polemica sull’ordine mondiale, sulla pandemia oppure sul governo del paese, con una persona che sta espletando i propri bisogni fisiologici? È del tutto evidente che a seconda delle difficoltà incontrate in quel contesto, anche la persona più mite, potrebbe essere un po’ fuori di testa.
Non parliamo poi del fatto che andrebbe valutato anche il grado alcolico, oppure lo stato d’animo di molti di noi, mentre scriviamo le nostre verità o mentre commentiamo in maniera piuttosto acida qualche post che non ci piace. Per esempio, sotto ogni commento andrebbe riportato tra parentesi “scritto mentre mi stavo sforzando”, oppure “scritto dopo la terza birra”.
Insomma, occorrerebbe sempre conoscere il contesto che genera certe nostre performance sui social, sarebbe più onesto e forse eviterebbe un po’ di polemiche. Leggendo qualcuno che esalta un dittatore o teorizza l’ennesimo complotto, se scoprissimo che lo ha fatto perché ha litigato con la compagna su chi deve portare fuori il cane, forse non perderemmo del tempo a dirgli che è un imbecille, anzi, gli comunicheremmo la nostra solidarietà.
Vincenzo Ferrante