«Comandante di squadriglia di cacciatorpediniere, consacrava tutte le sue energie
fisiche e spirituali al servizio della nobile causa del dovere e dell’ardimento.
In un aspro combattimento notturno contro soverchianti forze, sebbene la sua unità
fosse inizialmente colpita in modo irreparabile dall’offesa nemica, ordinava e dirigeva con le
poche armi rimaste efficienti una audace e violenta reazione contro le navi attaccanti.
Con indomito coraggio, deciso a far pagare caro al nemico la perdita dell’unità,
continuava nell’impari lotta sino all’esaurimento di qualsiasi mezzo offensivo.
Nell’impossibilità di ulteriore resistenza mentre la nave dilaniata dalle esplosioni e in
preda alle fiamme, cominciava ad affondare, ordinato agli ufficiali e all’equipaggio di porsi
in salvo, rifiutava stoicamente l’invito dei suoi uomini, che lo supplicavano di salvarsi e,
rimasto in piedi sulla plancia in una suprema sfida al nemico, condivideva fieramente il
destino della sua nave che si inabissava».
Nei giorni 28 e 29 marzo 1941 si svolgeva, nel Mediterraneo orientale, una grande
battaglia navale tra unità della marina britannica e una Divisione navale Italiana (c.d.
“Battaglia di Capo Matapan”). In questo cruento scontro, trovava, tra gli altri, eroica morte il
Capitano di Vascello Salvatore Renzo Fabio Toscano. Il valoroso
Comandante Toscano era nato a Imola (Bologna) il 5 luglio
1897, da famiglia di origine pisana. Il padre Dario era insegnante
e Vice Direttore della Scuola Agraria di Pisa, la madre Angelina
Monselles. Appassionato sin da ragazzo per le attività sul mare,
entrò il 6 novembre 1911, all’età di quattordici anni, nella Regia
Accademia Navale di Livorno, conseguendo il grado di
Guardiamarina il 25 maggio 1915. Da questo momento la
carriera di Salvatore Toscano è rapidissima e gli consente di
raggiungere presto i più alti gradi nella gerarchia. Il giovane
Ufficiale inizia la sua brillante carriera proprio nel momento in
cui l’Italia, impegnata per terra, nei mari e sul cielo in una
titanica lotta, chiama a raccolta i suoi figli migliori per iniziare la
realizzazione delle sue naturali aspirazioni. Il Guardiamarina
Toscano partecipa alle operazioni belliche sul mare, lasciando
intravedere sin da questo suo primo incontro col fuoco, le sue
vaste possibilità e le sue elevate doti di Ufficiale e di marinaio. Partecipò alla prima guerra
mondiale imbarcato su varie unità di superficie, tra cui la nave da battaglia Caio Duilio
venendo decorato con la CROCE AL MERITO DI GUERRA.
Tornata la pace, la carriera di Salvatore Toscano prosegue brillantemente. Promosso
Tenente di Vascello in 21 febbraio 1918, partecipò al viaggio di circumnavigazione compiuto
1 Regio Decreto 20 novembre 1941. Allegato F.O. 14-15 dicembre 1941, p. 2. G.U. n. 22 del 28 gennaio 1942.
https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/13084.
2 Benché il nome Caio Duilio sia frequentemente utilizzato nelle fonti, la nave portava ufficialmente il nome
di Duilio. Decreto n. 1269, in G.U. del Regno d’Italia, n. 284, Roma, 6 dicembre 1911.
3 R.D. 19 gennaio 1918, n. 205.
dall’Esploratore Libia dal 16 novembre 1920 al 22 febbraio 1923, quindi, promosso 1°
Tenente di Vascello il 23 maggio 1923, ebbe il comando del cacciatorpediniere Giacinto
Carini, 21 aprile al 12 ottobre 1923. Il valoroso ufficiale, che ricopre incarichi di grande
delicatezza ed importanza a bordo di numerose unità della nostra Marina, è ovunque stimato
ed amato da superiori e colleghi, mentre le sue doti di cuore e la sua nobiltà d’animo lo
rendono particolarmente caro ai marinai che hanno la fortuna di militare alle sue dipendenze.
Gli incarichi sul mare sono intercalati ad alcune destinazioni a terra, nelle quali il
Toscano dimostra ancora una volta, seppure ve n’è bisogno, l’eccezionale competenza e
preparazione di cui dispone, il suo attaccamento al dovere, la non comune solidità della sua
cultura. Particolarmente importante è la prova di serietà e preparazione che egli offre quando,
con l’incarico di Direttore di Tiro, prende parte a bordo dell’Incrociatore Libia alla citata
campagna di circumnavigazione, toccando tutti i principali porti del mondo, per la durata di
due anni. La sua opera è anche molto apprezzata nelle varie destinazioni successive presso il
Ministero della Marina, alla Direzione Generale delle Armi Navali, presso una Squadra
Navale della quale è Sottocapo di Stato Maggiore ed alla Regia Accademia Navale di
Livorno, dove ricopre la carica di Aiutante di Bandiera del Comandante dell’Accademia, dal
13 ottobre 1923 al 18 luglio 1924.
La guerra d’Etiopia trova il Toscano nella piena maturità della sua preparazione,
anelante di dare una nuova prova – nel conflitto in cui la Marina ha un compito
particolarmente delicato ed importante da svolgere – delle sue alte doti di Comandante e del
suo elevato spirito patriottico. Negli anni che seguono, mentre tutte le nostre forze belliche si
potenziano e si affinano per prepararsi al conflitto che già da quell’epoca si profila
all’orizzonte come assai probabile, il Capitano di Vascello Salvatore Toscano ricopre altri
numerosi incarichi nei quali la sua tempra di soldato ha modo di
offrire sempre nuove e brillanti manifestazioni. Tra i
riconoscimenti pubblici, riceva la CROCE DI CAVALIERE DELLA
CORONA D’ITALIA. Ebbe, quindi, il comando del
cacciatorpediniere Borea dal 1° dicembre 1929 al 18 febbraio
1931 e dal 1° aprile 1932, promosso Capitano di Fregata, passò
all’Accademia Navale di Livorno nell’incarico di Aiutante di
Bandiera del Comandante e Comandante in 3 a dell’Accademia,
rimanendo in quell’incarico fino al 28 gennaio 1935, quando
venne destinato presso il Regio Istituto Idrografico Militare di
Genova, ove rimase dal 1° febbraio al 10 luglio 1935. Al
comando dell’esploratore Ugolino Vivaldi, dal 1° settembre 1935
al 24 gennaio 1936, partecipò alle operazioni militari legate alla
guerra di Spagna.
Promosso Capitano di Vascello con decreto in data 26 dicembre
1936, gli viene affidato l’incarico delicatissimo dell’armamento
di uno degli incrociatori più moderni. Ebbe in seguito il comando
dell’incrociatore Luigi Cadorna, della corazzata Caio Duilio e
dell’incrociatore Luigi di Savoia Duca degli Abruzzi di cui curò la parte finale
dell’allestimento.
Numerosi furono gli apprezzamenti e gli onori tributatigli per il lodevole servizio:
CROCE DI CAVALIERE DELL’ORDINE DEI SANTI MAURIZIO E LAZZARO; CROCE DI COMMENDATORE
DELL’ORDINE DELLA CORONA D’ITALIA (aprile 1938); CROCE DI COMMENDATORE DELL’ORDINE
Dott. Vincenzo Gaglione