L’ex presidente del Consiglio e storico segretario della Dc, Ciriaco De Mita, è morto a Nusco, in provincia di Avellino, città di cui era sindaco, aveva 94 anni.
De Mita era stato sottoposto a febbraio scorso a un intervento chirurgico per la frattura di un femore a seguito di una caduta in casa.
Secondo quanto si è appreso successivamente, De Mita è morto nella casa di cura Villa dei Pini di Avellino. De Mita stava seguendo un percorso di riabilitazione dopo la frattura del femore per la caduta dello scorso febbraio.
Ciriaco De Mita, fu Presidente del Consiglio tra il 1988 e il 1989, più volte ministro, protagonista della vita parlamentare e politica italiana nella sinistra democristiana, fino all’ultimo è stato impegnato nelle istituzioni locali, come Sindaco del comune di Nusco.
Un grande appassionato di politica, un vero,grande leader che non si è mai tirato indietro nel compiere scelte difficili, ha investito come pochi altri sull’apertura della politica ai giovani in un tempo in cui avveniva esattamente l’opposto.
Nella sua idea di politica un conto erano le divisioni tra i partiti su alcune questioni, anche importanti, un’altra era la ricerca di tutte le intese possibili per perseguire una battaglia politica. In questo senso, pur avendo un carattere spigoloso, possedeva una dimensione tale da diventare il segretario più longevo nella storia della DC.
Come leader gestì la perdita di sei punti alle elezioni del 1983 costruendo l’alleanza, che dopo la solidarietà nazionale divenne l’asse portante del governo del Paese e pur avendo il triplo dei voti, ebbe la capacità tutta politica di intuire che andava rafforzata l’alleanza di centro sinistra, offrendo a Bettino Craxi la presidenza del consiglio. In quell’occasione nacque l’alternanza tra DC e PSI alla guida del governo e, nonostante i loro rapporti non fossero dei migliori, questo non intaccò la politica di quell’alleanza.
Fu di sua iniziativa che nell’84 per raffreddare l’inflazione intervenne sulla scala mobile che il governo modificò, ci fu uno scontro duro con il PCI ma De Mita non esitò minimamente a spostare il partito sul governo, tanto che si andò al referendum e si vinse tra i lavoratori e nella società civile.
Con Ciriaco De Mita scompare, un gigante, il vero protagonista della politica italiana.
Di Lui ho un ricordo, avevamo una grossa vertenza sindacale a Roma Termini,con l’allora Casina delle Rose appena acquisita dal gruppo Cremonini, non si riusciva a venirne a capo.
Cercavo inutilmente di contattare l’allora sottosegretario ai trasporti l’onorevole Giuseppe Santonastaso, anche lui campano di santa Maria Capua Vetere, mi faccio coraggio e chiamo il centralino di piazza del Gesù, chiesi dell’On. De Mita, mi passarono il suo segretario, dopo le presentazioni e le scuse per il fatto che l’onorevole De Mita non poteva rispondermi essendo impegnato con Craxi per la formazione del governo,mi disse se entro cinque minuti non la chiama, mi richiami.
Non passarono i cinque minuti, il sottosegretario non solo chiamò ma ebbi da lui un appuntamento e la soluzione venne trovata con grande soddisfazione dei lavoratori.
Ma che lo dico a fa, quelli erano tempi in cui la politica governava e dialogava con la gente.
Alfredo Magnifico