Lo stallo della guerra in Ucraina è sotto gli occhi di tutti. L’Armata Rossa è impantanata in una situazione caotica, ha grosse difficoltà logistiche e ha smarrito lo slancio che aveva all’inizio delle Operazione Militare Speciale, quando tutte le valutazioni, sia Russe sia occidentali, la davano vincente in pochi giorni.
Ora è praticamente ferma. Sicuramente ha in atto un processo di riorganizzazione e adeguamento, ma l’unica cosa che può fare è sparare con i cannoni, lanciare qualche missile e condurre piccole operazioni a livello locale per mantenere alta la tensione negli ucraini e alimentare la propaganda interna russa.
D’altronde c’è imminente l’impegno del 9 maggio e non è facile far fronte a tutte le esigenze contemporaneamente.
Il superamento di questa situazione di stallo non è facile: c’è bisogno di far affluire unità fresche, riorganizzare alimentare un catena logistica complessa e soprattutto definire nuovi obiettivi strategici che siano all’altezza delle forze russe. Dopo il fallimento dell’entrata trionfante in Ucraina, infatti, tutto è cambiato. Gli Ucraini si sono difesi e gli occidentali hanno risposto all’iniziale e stupida propaganda russa, che teorizzava l’uso dell’arma nucleare, fornendo armi moderne e sostegno economico finanziario.
Ora la frittata è completa! La Russia ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare e non ha via d’uscita, l’unica cosa che può fare è dichiarare guerra all’Ucraina fomentata dall’Occidente. Ma con quali prospettive? Una guerra lunga e logorante? Ma con quali risorse? E quale potrebbe essere il pensiero delle Cina che vedrebbe diminuire gli scambi commerciali? In sintesi prospettive nebulose e incerte.