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L’aria aperta. Il respiro, calmo e profondo. Intorno, il mondo scorre veloce, ma io resto fermo. Un raggio di sole, una fetta di luna: basta poco per creare un incantesimo, per lasciare andare i pensieri e raccogliermi in me stesso. La gente passa. Una coppia discute, un’altra si scambia tenerezze. E intanto i problemi restano immobili, lontani, privi di forza. Nulla può scalfire questo stato di riflessione, questo momento di dialogo con me stesso e con il mondo.

Le guerre esistono, ma non ci penso. Non le vedo, così come non vedo l’indifferenza, l’egoismo, l’opportunismo. So che non posso cambiare il mondo. Ma so anche che posso cambiare me stesso e, nel mio piccolo, il modo in cui sto nel mondo. Con più intelligenza, con più partecipazione. Creando poesia nel vivere, ogni giorno, con le scelte più semplici e quotidiane.

È tempo di bilanci, come sempre in questo periodo. Di propositi e nuovi obiettivi. Di riempirsi di speranze, di alleggerire i pensieri e i problemi. Lo si fa con la fede, con la volontà, ma soprattutto con la fantasia. Perché, anche se non posso cambiare tutto, né tutti, posso cambiare me stesso. Posso trasformare il mio pensiero, le mie aspettative, il mio modo di vivere e di stare al mondo.

Così, mi metto un cappotto, un cappello che mi protegga dal freddo della realtà. Una realtà che non mi piace, ma che devo accettare. Non posso cambiare il mondo da solo, è vero. Ma posso scegliere come viverlo. E allora lavoro su di me, per migliorarmi, per diventare la persona che vorrei incontrare negli altri. Più consapevole, più attiva, più piena di poesia.

Chiudo gli occhi e respiro. Il viaggio inizia. Il mio viaggio, fatto di luoghi che mi piacciono, che mi fanno stare bene, proprio come li immagino. E allora premo il pulsante, mi siedo, e lascio che il viaggio abbia inizio.

Dott. Giuseppe Deiana