Si continua ancora a parlare del generale Vannacci.
Il suo primo libro è diventato un elemento importante di attrazione, ove esterna concetti personali e sociali discutibili ma legittimi.
Dopo il suo successo elettorale che lo ha portato all’elezione al parlamento europeo ha suscitato perplessità anche in quel contesto, ove gli hanno cassato la sua nomina a vicepresidente del movimento europeo dei patrioti.
Un generale dotato di grande coraggio che ha combattuto e compiuto nei suoi incarichi militari imprese importanti, ha voluto acclamare il suo protagonismo con una prevedibile scesa in campo politica.
La domanda che mi pongo è: “quanto avevamo bisogno di tutto questo?”
Forse è tempo di andare oltre, e cercare i saggi.
Cercare chi ci possa far fare un salto di qualità nella rappresentatività e, soprattutto nella qualità delle idee.
Non si può giocare sempre di sponda o di rilancio, come non si può sempre usare la delicatezza di alcuni temi sociali utilizzati a fini propagandistici e personali.
Dott. Giuseppe Deiana