INTERVISTA DI MARIO PRIMO CAVALERI AL PROF. MISITI COORDINATORE
GENERALE DEL COLLEGIO PERITALE INTERNAZIONALE DI USTICA
Cavaleri. Professore, in un suo recente articolo sulla tragedia di Ustica ha accennato alla
ricostruzione del velivolo dopo la nuova campagna di recupero del relitto.
Come è stata scelta la compagnia Wimpol Limited inglese e come è stata fatta la ricostruzione del
velivolo?
Misiti. Il 27/04/1992, autorizzato dal G.I. Priore, ho stipulato il contratto con la Wimpol Limited
inglese, società prescelta dal C.P. come più adatta compagnia che potesse procedere
all’esplorazione sottomarina ed all’eventuale recupero delle parti individuate. Si è stabilita la
campagna in modo da permettere il recupero di pezzi di dimensioni comprese in una gamma di
area vasta. Ai fini della scelta fu ritenuto conveniente assumere come punto di partenza la
localizzazione dei relitti della precedente campagna, tenendo anche conto dei risultati di
esplorazioni in zone limitrofe effettuate da IFREMER e documentate da da riprese televisive
subacquee.
L’aspetto finanziario preoccupava il C.P in quanto molte erano le incertezze, legate alla natura
delle operazioni. Un fattore importante era la possibilità di maltempo, imprevedibile nell’arco di
mesi. Tuttavia i costi operativi non costituivano un elemento fondamentale di scelta. Grande
importanza invece andava riservata al curriculum della compagnia, chiamata ad effettuare
recuperi a profondità di 3500 metri, prendendo impegni con larga approssimazione.
Dopo numerose attività del C.P., per arrivare alla migliore scelta con un costo contenuto nella cifra
riservata dal Ministero di Grazia e Giustizia, si è arrivati ad una ristretta lista di quattro compagnie
- RANA SPA., Ravenna-Italia
- Wimpol Limited,Svindon-UK
- Oceansismica, Roma-Italia
- MSS, Roma-Italia
Tenendo conto del mandato ricevuto dall’Autorità Giudiziaria, il C.P. ha effettuato la scelta della
Soc. Wimpol per la metodologia dell’indagine da fare.
Per la ricostruzione del velivolo è stata incaricata Alitalia, che con le sue conoscenze dell’aereo e
la sua struttura tecnica è riuscita a ricostruire al meglio il relitto a Pratica di Mare.
Infatti in data 05/12/1991 ho stipulato un contratto di consulenza con Alitalia SPA per la
ricostruzione , effettuata sotto la responsabilità dell’ingegnere Mauro Sabatini. Come ho
accennato sopra il risultato è stato di ottimo livello, tale che ha consentito al C.P. di utilizzarlo ai
fini delle operazioni peritali per concludere alcune risposte ai quesiti posti dalla Magistratura.
Cavaleri. Lei tratterà il recupero e la ricostruzione in altri articoli dedicati a sintetizzare le ulteriori
sette parti in cui il C.P. ha ritenuto di dividere la perizia.
Mi può dire intanto perché avete scartato la tesi del missile, tanto cara ai media italiani e forse
anche alla Magistratura?
Misiti. Man mano che l’immagine complessiva del relitto prendeva forma, divenne sempre più
difficile pensare che i danneggiamenti provocati da un missile, dei quali ancora non si erano
trovate tracce, fossero tali da aver causato , tanto rapidamente, la distruzione dell’aeroplano.
L’abbattimento dell’aereo pian piano perse credibilità e, alla fine la tesi del missile fu
considerata del tutto inattendibile.Sull’aereo ricostruito non c’era traccia di un investimento di
una scarica di schegge ( shrapnel ). Inoltre non si è trovata traccia che alcun missile potesse avere
attraversato la struttura dell’aereo in alcun punto.
Un certo credito all’esplosione esterna nelle relazioni precedenti era stata data dalla penetrazione
di frammenti di plastica e di materiale trasparente, in movimento verso l’interno della fusoliera,
entro i cuscini dei sedili, Questo effetto però fu facilmente spiegato dal C.P.: la fusoliera , nell’urto
contro l’acqua del mare aveva subito un urto molto violento che aveva comportato
istantaneamente un elevato carico di compressione sulla sua struttura cilindrica. Materiali fragili
come i trasparenti dei finestrini e altre parti di plastica e metallo si erano frantumati e avevano
scagliato frammenti tutte le direzioni, compreso l’interno della cabina.
In definitiva, dopo tutte le attenzioni date alla tesi del missile, il C. P. da me diretto ha
dovuto ammettere che la tesi del missile non era attendibile , anche in presenza di una pur
fantomatica e illogica guerra aerea.
Cavaleri IL Collegio Peritale Internazionale non ha studiato solo il missile e la bomba a bordo, su
cui si è spaccata la Commissione Blasi , anche se i due gruppi di espert[ mancavano di supporti
tecnici provenienti da recupero e ricostruzione del velivolo.
Misiti Il C.P. in effetti ha effettuato lunghi studi sulle rimanenti tre tesi :
Collisione in volo con altro velivolo;
Quasi collisione;
Cedimento strutturale.
Ognuna di esse sarà trattata separatamente in genere partendo dai lavori delle precedenti
Commissioni e dai quesiti che il G.I. ci poneva su pressione dei difensori o dei pubblici ministeri
Salvi e Roselli’.
Il 19 ottobre 1994 la stampa nazionale porta in prima pagina con foto di Priore l’incontro con il
C,P. E pone loro numerosi quesiti a chiarimento perchè ragionavano così : “ Ustica una bomba ?
Priore stronca i superperiti . Cinquanta domande per smontare l’ipotesi”.
Intanto la bomba nella toilet non era una ipotesi ma una realtà ,unica soluzione tecnica possibile.
Illustreremo il tema rispondendo ai quesiti a chiarimento di Priore.
Cavaleri In definitiva la verità non è così lontanacome vogliono farci credere coloro che aspirano
ad ulteriori indennizzi o aiuti alla carriera sfruttando i poveri morti , senza tener conto
dell’eccezionale lavoro tecnico scientifico di un C.P. di primo livello mondiale.
Misiti. Ho detto sopra che in un paese moderno e civile si sarebbe proceduto nominando una
commissione di esperti scienziati e tecnici, la cui relazione sarebbe stata la base della sentenza di
condanna o di assoluzione degli indagati. In Italia la Magistratura , senza indagare per trovare chi
aveva collocato l’ordigno nell’aereo parcheggiato nell’aeroporto sguarnito di Bologna , si
occupava solo di controllare il lavoro degli scienziati e tecnici del C.P. forse per indurli a sostenere
la strampalata tesi della guerra aerea sul tirreno da Grosseto a Ustica. L’incarico a Casarosa e a
Held di interessarsi del mio libico ha probabilmente l’obbiettivo di dividere il Collegio ? Questa
iniziativa di Priore non ha raggiunto lo scopo anche se una breve relazione dei due, poteva essere
interpretata come alternativa . I due hanno firmato la Relazione del collegio risultando una scelta
unanime del Collegio. Nella relazione i due affermavano che se fosse dimostrata la presenza di
altri aerei vicini al D C 9 ITAVIA sarebbe stato necessario un approfondimento dei risultati della
perizia.
Naturalmente nelle risposte ai quesiti a chiarimento abbiamo chiarito l’Impossibilità della presenza
di altri aerei e quindi il tentativo non ha dato esiti positivi ai fini di dividere il C.P.
Internazionale. .
Cavaleri. Quindi il vostro lavoro di recupero e di ricostruzione del relitto dagli esperti di ALITALIA è
stato decisivo per arrivare alla verità tecnicamente possibile?
Misiti Molti colleghi e giornalisti hanno scritto libri su Ustica ; alcuni veramente belli .
È la prima volta , dopo tanti anni che io , che non definisco il C.P. internazionale come si usa
Commissione Misiti , voglio cercare di invertire una comunicazione al pubblico basata sulla
menzogna e sulla ignoranza. Ho deciso di sintetizzare la perizia in undici brevi articoli e interviste
e spiegarla al popolo con linguaggio semplice e comprensibile anche negli ambienti della
magistratura.
La differenza tra l’incidente di Ustica e altri incidenti avvenuti in quegli anni è notevole.
Nel caso dell’incidente di Lockerbie , ad esempio, poco dopo aver iniziato le operazioni di
recuperodel relitto ,fu ritrovato il timer usato nella bomba con la quale fu effettuato l’ attentato.
Analogamente nel caso della caduta del velivolo DC 10 della UTAnel deserto del Tenerè,fu
ritrovata una valigia con parte dell’esplosivo inserito sottoforma di foglia, all’interno della fodera
della valigia stessa. In questi casi le indagini furono subito indirizzate verso un preciso evento.
Nel caso del DC9 ITAVIA , al termine del recupero , e quindi nella fase iniziale delle indaginisul
relitto, non si è trovata alcuna prova nè del tipo al quale si è accennato nè di altro tipo che ,in
qualche modo ,potesse indirizzare subito le indagini verso uno specifico evento, come in
precedenza riportato. Abbiamo suddiviso le indagini tecniche in due livelli:
Al primo livello appartengono indagini di tipo “macroscopio” , i cui risultati delle quali possono
fornire informazioni oggettive relative alla sequenza di eventi verificatisi, con plausibile certezza a
bordo del velivolo al momento dell’incidente, senza nulla indicare nei riguardi delle cause che
possono averli provocati. Alcune di queste indagini tecniche sono state effettuate direttamente
dal C.P., altre da collegiperitali specialistici, nominati dall’Autorità Giudiziaria per affiancare i lavori
del C.P. stesso , altri ancora sono state riprese da precedenti perizie.
L’insieme di tutte le informazioni oggettive ottenibile da queste indagini tecniche di primo livello
( come ad es. i radar) sono state utilizzate per determinare un quadro generale di riferimento sia
alla sequenza degli eventi che ,al momento dell’incidente ,possono avere plausibilmente
interessato le varie componenti dell’aereo( struttura , impianti ecc.) sia in relazione all’ambiente
esterno e, cioè, alla presenza o meno di altri velivoli nel cielo dell’incidente.
Le indagini di secondo livello hanno avuto un carattere più specifico e di dettaglio volte a chiarire
particolari aspetti connessi con ipotesi relative alla causa dell’incidente. Il primo livello ha trattato
analisi di tipo generale non vincolate a particolari ipotesi sulle cause dell’incidente , mentre le
analisi specifiche e di dettaglio sono state volte a fornire elementi valutazione per accettare o
escludere le ipotesi in esame.
Cavaleri Dalle sue parole si evince l’importanza della ricostruzione del velivolo ITAVIA per avere
più certezze nella ricerca della verità. Possiamo avere una descrizione più dettagliata di un’altra
ipotesi esaminata dal C.P. e cioè quella della collisione , visto che alcuni sostengono che altri aerei
si trovavano nei pressi dell’aereo DC9 ITAVIA?
Misiti La collisione con altro aereo è stata scartata quando si constatò che non esistevano tracce
fisiche della presenza di altri velivoli nella zona dell’incidente.Nessuno aereo era stato segnalato
mancante.Dai radar non proveniva alcun indizio, che si potesse pensare una collisione in volo. Se
ci fosse stata collisione i due aerei avrebbero dovuto trovarsi alla stessa quota di volo , e quindi
sarebbero stati ambedue visibili ai radar. Inoltre un forte rumore sarebbe stato registrato dal CVR.
Un elemento di dubbio a proposito della collisione , era costituito dalle tracce di vernice rossa sul
serbatoio sganciabile . IL dubbio svanì quando si constatò che la vernice presente sulla fusoliera
era diversa di quella del serbatoio. La collisione così venne scartata.
Continua…
Prof. Aurelio Misiti – Coordinatore generale del collegio peritale di Ustica