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LA VERA CAUSA DEL DISASTRO DI USTICA COMINCIA A INTRAVEDERSI CON IL RECUPERO DEL RELITTO

Il Collegio Peritale internazionale , di seguito C.P., formato dai più noti esperti di aeronautica
d’Europa, nella prima riunione ha esaminato le relazioni delle commissioni tecniche nominate nel
decennio 1980-1990, evidenziando i principali risultati e valutandone l’interesse ai fini del lavoro
del C. P. stesso.
La Commissione Luzzatti è stata nominata il giorno dopo la tragedia e ha concluso i lavori nel
1982. Le prime indagini tecniche hanno riguardato : analisi dei “pezzi” del relitto rimasti in
superficie, le modalità dell’impatto, esami medici, esami di dati radar e analisi di laboratorio.
Il C.P. ha studiato attentamente il documento finale di questa Commissione e lo ha ritenuto
incompleto a causa della scarsezza delle informazioni oggettive possedute all’epoca. Tuttavia il
C.P. ha ritenuto importante il fatto che le informazioni derivavano da valutazioni effettuate nella
immediatezza dell’incidente.
La Commissione Pratis, nominata il 23 novembre 1988, ha avuto il compito di esaminare la
documentazione esistente, senza effettuare operazioni peritali, e riferire alla Presidenza del
Consiglio. Il C.P. ha evidenziato che il contenuto della relazione Pratis, basata sulla
documentazione ottenuta ,presentava interesse per le indagini relative a condizioni al contorno
dell’inchiesta, quali lo stato della sicurezza dell’aeroporto di Bologna e e le implicazioni
internazionali. E stato così accertato che la sera del 27 giugno nessuno del personale Itavia era
presente in aeroporto , consentendo a chi indagava di ritenere che qualche malintenzionato
potesse salire a bordo e collocare l’ordigno pronto a deflagrare.
La Commissione Blasi fu nominata il 21 novembre 1984 dal G.I. Bucarelli .
Il Collegio Blasi depositò una prima perizia Blasi uno, in cui si approvò all’unanimità la tesi
dell’abbattimento del velivolo per esplosione esterna. Il giudice Bucarelli insoddisfatto ha chiesto
un supplemento di indagine. Durante questo approfondimento si sono verificati divisioni nel
Collegio tra due gruppi di periti sulla ricostruzione dell’incidente. Blasi due.
Il G.I. Priore , succeduto a Bucarelli poneva ulteriori quesiti a chiarimento , le cui risposte sono
state esposte nella Blasi tre.
Il C.P. internazionale ,valutando la Blasi uno , afferma che molte delle conclusioni risentono della
limitatezza dei ritrovamenti effettuati all’epoca della stesura della relazione. Ritiene inoltre che la
Blasi due costituisce una notevole fonte di informazioni, mentre hanno poco senso invece le
ragioni addotte dai due gruppi di periti per giustificare le proprie tesi.
Blasi e Cerra,di seguito B C, modificando la loro posizione si dichiararono a favore dell’esplosione
interna.Imbimbo, Lecce e Migliaccio di seguito I L M hanno riconfermato il favore alla esplosione
esterna.
Il Collegio Peritale internazionale riteneva che i quesiti posti alla Commissione Blasi fossero mirati
a fornire elementi allo stesso Collegio. Le risposte risentivano invece della divisione tra i due
gruppi di periti.
Vi è da considerare anche la relazione contenuta in una lettera detta di Pisano, generale capo di
stato maggiore dell’Aeronautica Militare. La lettera indirizzata al G.I. Bucarelli per criticare
Le incoerenze e le contraddizioni contenute nella basi due. Pisano nella lettera adduce argomenti
Favorevoli alla ipotesi della esplosione interna , ma non introduce elementi nuovi rispetto a quelli
già noti.
Come si può evincere ,dall’esame dei contenuti delle tre perizie e dalla lettera di Pisano , non si è
Arrivati a conclusioni univoche anche perchèi resti recuperati , sebbene allestiti una parziale
ricostruzione del velivolo, non sono stati sufficienti per ricostruire l’intero aereo nel capannone di
Pratica di Mare. Il Collegio da me presieduto ha risposto si alla richiesta del G.I. di intraprendere
una nuova campagna di recupero .
La prima campagna di recupero svolta dalla ditta francese Ifremer aveva portato in superficie il
47% del velivolo , mentre mancava il 70% di superficie bagnata della fusoliera, la paratia della
pressurizzazione e la importantissima F D R o scatola nera.
IL giorno 31/01/1991 il G.I. mi ha autorizzato a stipulare un contratto con la impresa Wimpol
Limited di Svindon inghilterra. È stata un’ottima scelta. Infatti con i recuperi effettuati costati circa
20 miliardi di lire, la società inglese ha portato in superficie ciò che mancava per la ricostruzione
dell’intero aereo . L’opera di ricostruzione è stata effettuata da Alitalia da me incaricata con un
contratto sottoscritto in data 05/12/1991. Successivamente torneremo sull’argomento.
Sin da ora , senza ombra di dubbio, che , dopo la ricostruzione del velivolo, entrando nella
zona della toilette posteriore dell’aereo, risultavano lampanti gli effetti dello scoppio di un
ordigno posto sulla parete . Il tutto si è cominciato a chiarire sulle cause dell’accaduto.
La pubblicazione della sintesi della perizia del Collegio Internazionale dimostrerà in pieno la
vera causa dell’incidente, Ne riparleremo nei prossimi giorni.

Continua…

 

Prof. Aurelio Misiti – Coordinatore generale del collegio peritale di Ustica